Fazer factory: eat chocolate until you die


Mi scuso per la latitanza ma le cose da fare sono tante e la maggior parte di queste non sono molto interessanti. Ad esempio studiare, andare a lezione o fare esami. Sì perché faccio anche questo, oltre che vedere posti e fotografare tramonti.

Un fatto degno di nota in realtà c'è stato: sto parlando della mia visita alla fabbrica di cioccolato Fazer. Si tratta della marca di cioccolato più famosa e diffusa qui in Finlandia e, guarda caso, si trova proprio ad un passo da Helsinki. È stata fondata da Karl Fazer nel 1891, all'inizio come una semplice caffetteria che serviva cioccolata calda e dolci (abbastanza inusuale per la Finlandia dell'epoca). A poco a poco l'impresa familiare si è accresciuta, fino a diventare l'azienda di successo che è oggi. Iconico è il loro "Blue Wrapper", il cioccolato al latte nella sua inconfondibile carta blu. La guida ci spiega che la fabbrica produce circa 100.000 chili di cioccolato ogni giorno e che in media un finlandese consuma sette chili di cioccolato ogni anno: finalmente ho capito come fanno qui a sopportare il freddo!




Ci viene poi mostrata una serra che contiene alcune delle materie prime utilizzate: dall'albero di cacao, alla vaniglia, cannella, banano, zenzero e zucchero. Inutile dire che vi si respirava un clima che definirei tropicale. Non è mancata neppure una sezione dedicata a vecchie pubblicità e incartamenti, con stampe che riproducono animali e giocattoli e un'edizione limitata dedicata alle Olimpiadi del 1952. Ma il momento più soddisfacente è stato sicuramente un altro: finalmente passiamo all'assaggio. Abbiamo a disposizione un espositore pieno di cioccolatini, caramelle e barrette di cioccolato di ogni tipo. Possiamo mangiare tutto ciò che vogliamo. Questo significa una sola cosa: mal di pancia. Sì perché sicuramente questo cioccolato non ha nulla a che vedere con il nostro, probabilmente non sanno neanche cosa sia il vero fondente, però come si fa a dire di no? Passo da quello con le nocciole a quello con il caramello salato (definitivamente il mio preferito), non manca neppure quello ripieno di menta o con all'interno i popcorn (vorrei sapere chi studia alcuni accostamenti). C'è poi la loro prima caramella, una gelatina ai mirtilli dentro una carta gialla con una volpe (chi mi conosce bene sa perché non ho potuto fare a meno di assaggiarla!). Per fortuna il tempo è limitato ed evitiamo di fare indigestione ma sicuramente non mangerò cioccolato per un paio di giorni.

Ecco come mi vedo se ripenso a quella situazione

Per il resto tutte le giornate procedono l'una simile all'altra; lezioni, palestra e giornate spese in biblioteca. Non mi posso lamentare, in realtà, perché posso dire di studiare in una delle biblioteche più belle che io abbia mai visto (quando ho la fortuna di riuscire a trovare un posto).
Il clima inizia ad essere piuttosto freddino e soprattutto le giornate iniziano ad accorciarsi. Ahimè temo proprio che l'inverno stia arrivando e sia quasi tempo di tirare fuori guanti e cappello. Ma pensiamo ai lati positivi: sarà anche tempo per regalarsi una bella cioccolata calda, oppure per trascorrere un pomeriggio a guardare un film in compagnia. Già mi immagino la sensazione di sollievo che proverò entrando all'università oppure in un centro commerciale, dove sarò accolta da un piacevole tepore.

Nel frattempo combatto le giornate uggiose con il mio principale alleato: il cibo. Per sconfiggere la nostalgia ho impastato la pizza, per iniziare al meglio la giornata mi sono preparata un cappuccino (dopo essermi resa conto che per berlo al bar ci vogliono almeno 3 euro) e ho fatto i pancakes. Prossimo passo? Sto seriamente pensando alle lasagne.


Commenti

  1. No ma poi hai anche il coraggio di sgridarmi per i dolci che preparo?!?!?��������

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  2. Ho visto che in questi giorni le minime sono sotto zero!...inizia a fare freddo serio?

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