Suomenlinna: l'isola incantata


A soli quindici minuti di traghetto dal porto di Helsinki si trova l'isola di Suomenlinna, una delle tante in realtà, dal momento fa parte di un arcipelago di circa 330 isole. Si tratta di un'isola fortificata, che dalla metà del Settecento venne utilizzata dai Finlandesi e poi dai Russi come postazione difensiva. È ricca quindi di fortini a picco sul mare, cannoni, ma soprattutto distese di prati verdi. Forse è proprio il verde dell'erba bagnata in contrasto con il grigio del Mar Baltico a renderla così suggestiva.


Come sempre mi accompagna una giornata di pioggia, ma credo che in questo caso sia un vantaggio, perché le nuvole grigie e pesanti creano una luce che lascia incantati. È ricca di musei, quello dei giocattoli e quello della guerra tra gli altri; ma anche di case di mattoni e di legno colorato. "Ma qualcuno vive davvero qui?" chiedo al tutor che mi sta accompagnando; sì, vivono davvero qui e anche in molti. Infatti i comignoli delle case fumano e le luci sono accese, mi immagino quanto deve essere bello quando cala il sole e si rimane avvolti nel silenzio, con in sottofondo solo il rumore del mare. Perché il mare è sempre lui, anche a queste latitudini, forse più freddo ma con quel suo suono inconfondibile e per me così rilassante. Mi siedo e semplicemente lo ascolto, come se mi stesse parlando. Racconta storie del passato, di battaglie e di vittorie; ma anche risate di bambini e strida di gabbiani. È incredibile quanto la Finlandia sia silenziosa, qui nessuno schiamazza, nessuno grida. Ci sono molti turisti sull'isola e anche diversi finlandesi, nonostante ciò non c'è rumore, non c'è quel frastuono che caratterizza le grandi città italiane. Lo stesso vale per Helsinki, le sue strade si riempiono di gente ma è sempre così quieta, è una cosa che mi ha davvero stupita. In sottofondo, poi, non mancano mai le note dei musicisti sparsi qua e là, con i loro singolari strumenti e lo sferragliare del tram sulle rotaie. 


Di ritorno da Suomenlinna mi godo la vista della città dal mare, la cattedrale che svetta con le sue cupole verde acqua e la ruota panoramica che sovrasta le piscine. Si perché ci sono davvero delle piscine all'aperto e diversi pazzi che vi fanno il bagno (ricordo che qui la temperatura media si aggira intorno ai 10°). A loro difesa va detto che molto probabilmente vi si immergono dopo essere stati nella sauna, in una pratica che presumo essere rigenerante (e che forse troverò il coraggio di provare).



È un po' off topic ma volevo sottolineare come qui ogni cosa, dai cartelli stradali ai listini prezzi dei bar, sia scritta esclusivamente in finlandese (e di solito svedese, essendo un paese essenzialmente bilingue). Per non parlare dei prodotti al supermercato, dove mi aggiro costantemente munita del traduttore per cercare di capire che cosa sto comprando. I supermercati, in realtà, meriterebbero un post a parte: la verdura qui sembra appena uscita da una confezione gioco Ikea ma costa più di un anello di Tiffany; per quanto riguarda la frutta penso che potrei comprare indifferentemente una mela o un kiwi e sentire sempre lo stesso sapore. In compenso non ho mai visto distese tali di caramelle e bibite gassate, salsicce e formaggi con colori poco invitanti; e poi un mare di cibi pronti, dal pollo al curry agli spaghetti alla bolognese (poveri, non sanno davvero quello che fanno). L'unica gioia per gli occhi si rivela quindi essere il banco del pesce, con un salmone così fresco da sembrare ancora vivo (questo, almeno, glielo devo riconoscere). 

Ancora una volta concludo parlando di cibo (e di salmone), dite che dovrei rivedere questa mia smodata passione prima di rischiare di mettere su le branchie?  






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